Una storia di successo di formazione e-learning per i dipendenti: Tecnomat


Valutazione dell’impatto delle tecnologie esoscheletriche MATE, con l’obiettivo di favorirne un’integrazione efficace e sostenibile a supporto del benessere e delle performance del lavoratore.


Tecnomat, nata inizialmente con il nome Bricoman, porta avanti l’ambizione originaria di diventare leader nei volumi di vendita di prodotti tecnici professionali , di uso corrente e di finitura, per la manutenzione, ristrutturazione e costruzione dell’habitat. Per affrontare al meglio le sfide legate alla movimentazione manuale in ambienti complessi e caratterizzati da grandi volumi, l’azienda investe in soluzioni concrete a supporto degli operatori, promuovendo efficienza, sicurezza e sostenibilità. Porte da interno: 440.000 pz/anno - Porte blindate: 45.000 pz/anno - Finestre: 150.000 pz/anno Settore grande distribuzione materiali bricolage professionali.
Pavimenti laminati/spc/parquet: 2 milioni di mq/anno, circa 1 milione di pacchi
Pavimenti e rivestimenti ceramici: 11,7 milioni mq/anno, 8.410.745 pacchi
Vasi wc: 243.000 pz/anno – Bidet: 160.000 pz/anno – Lavabi: 118.000 pz/anno
Vasche: 21.000 pz/anno - Piatti doccia: 203.000 pz/anno - Box doccia: 380.000 pz/anno
Lavoratori dai 150 ai 300 per ogni punto vendita.
Età media 2012: 30
Età media 2024: 35


La sfida di Tecnomat

Il bisogno era valutare e integrare correttamente la tecnologia esoscheletrica, al fine di supportare i lavoratori impegnati nella movimentazione manuale di porte (anche blindate), piastrelle e altri materiali per la casa, garantendo tempi di consegna affidabili in un contesto operativo complesso e non automatizzabile.


La soluzione proposta

Nel rispetto delle indicazioni più aggiornate contenute nel rapporto tecnico UNI/TR 11950, il team di lavoro ha coinvolto figure specializzate per garantire un approccio multidisciplinare all’introduzione della tecnologia esoscheletrica. Per la parte relativa al prodotto e alla somministrazione dei questionari di accettabilità e sforzo percepito, è stato coinvolto l’ingegnere biomedico Andrea Parri di IUVO.
Per la formazione posturale ed ergonomica, la sensibilizzazione sul rapporto Uomo-Macchina, le valutazioni posturometriche, la promozione di attività motorie propedeutiche e la somministrazione del questionario sulla dolorabilità percepita, sono intervenuti i formatori Luca Mongiardini e Paolo Beretta di Eukinetica.
Il programma ha coinvolto un totale di quattro operatori, suddivisi in due gruppi da due:
il gruppo sperimentale ha utilizzato l’esoscheletro seguendo un protocollo specifico;
il gruppo di controllo ha partecipato esclusivamente alle misurazioni iniziali, intermedie e finali.


Implementazione

Il programma si è articolato in cinque incontri distribuiti su un arco temporale di circa quattro mesi.

Durante il primo, terzo e quinto incontro sono state effettuate le misurazioni, la somministrazione dei questionari, la formazione sulla regolazione dell’esoscheletro, un sopralluogo tecnico iniziale e la raccolta dei feedback d’uso da parte dei lavoratori che hanno utilizzato le tecnologie esoscheletriche.

Il secondo e quarto incontro sono stati dedicati alla formazione posturale ed ergonomica, con la promozione delle buone pratiche motorie e la consegna del kit posturale, comprensivo di esercizi di microginnastica.

Nell’immagine riportata è visibile la timeline completa del progetto.


I risultati

Monitoraggio degli indicatori di benessere muscolo-articolare e stabilometrici

Al termine del periodo di osservazione, sono emerse variazioni positive negli indicatori posturali e stabilometrici all’interno del gruppo EXO (sperimentale), suggerendo un miglioramento della postura nei partecipanti che hanno preso parte all’intervento. Al contrario, nessuna variazione significativa è stata rilevata nel gruppo NOEXO (di controllo), rafforzando l’ipotesi di una efficacia dell’intervento complessivo.

Tuttavia, non è possibile isolare l'effetto specifico dei due fattori d’intervento – l’utilizzo dell’esoscheletro e gli esercizi posturali – all’interno dei risultati ottenuti. Considerando le modalità di impiego limitato dell’esoscheletro, è ragionevole ipotizzare che gli esercizi posturali abbiano avuto un impatto più rilevante sul miglioramento osservato.

È importante sottolineare che la ridotta numerosità del campione rappresenta un limite alla significatività statistica dei risultati e, di conseguenza, alla loro generalizzabilità.

Esperienza di utilizzo del MATE-XB
L’attività maggiormente in linea con le potenzialità del MATE-XB è risultata essere la movimentazione manuale di monoreferenze. In questo specifico contesto operativo, gli operatori hanno riconosciuto l’utilità e l’efficacia dell’esoscheletro, riportando una sensibile riduzione dello sforzo percepito a livello lombare e un miglioramento nei punteggi della scala di Borg.

Gli indici di usabilità e accettabilità hanno raggiunto valori pari o superiori a 4 su scala Likert-7, indicando una valutazione positiva dell’esperienza d’uso, seppur in condizioni specifiche e limitate.

Il MATE-XB è stato impiegato in una postazione caratterizzata da un’alternanza di attività di movimentazione manuale e l’uso di mezzi meccanici, con carichi di peso e ingombro variabile. Questa variabilità operativa ha limitato le occasioni di utilizzo continuativo dell’esoscheletro, confermando una delle principali criticità già emerse in letteratura.

Tali risultati sono comunque coerenti con use-case di successo oss


Conclusioni

Il progetto ha evidenziato due principali risultati:

Un intervento di sensibilizzazione sulle tematiche posturali e fisiche ha contribuito in modo significativo al miglioramento del benessere percepito dai lavoratori.

Gli esoscheletri MATE-XB si sono dimostrati efficaci nella riduzione dello sforzo fisico, in particolare in attività specifiche come la movimentazione ripetitiva e standardizzata (es. monoreferenze).

Alla luce di questi risultati, si ritiene che una riorganizzazione delle attività produttive, finalizzata a identificare e isolare le mansioni più impattanti sul piano biomeccanico, possa ottimizzare l’impiego dell’esoscheletro e massimizzarne i benefici, sia in termini di efficacia che di accettabilità da parte degli operatori.

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